Biblioteche, una storia che non è ancora finita

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Dkozic di Wikipedia in inglese, CC BY-SA 3.0 http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/, via Wikimedia Commons

Cominciamo con un approfondimento sui termini. La parola Biblioteca, come intuibile e come molte parole entrate nell’uso comune, deriva dal greco antico. Si tratta di un termine composto da due parole: Biblion che significa libro ma anche opera e Theke che vuol dire ripostiglio, ma anche scrigno. Perché in un certo senso e per certe opere di veri e propri tesori stiamo parlando. Un termine antico che usiamo anche oggi, come molti altri. Oggi che Internet e il digitale ci permettono, a proposito di libri e riviste, di stampare riviste online risparmiando tempo e denaro, questo fattore non ha certo fatto venire meno il fascino e l’importanza delle pubblicazioni cartacee, anzi, semmai ha permesso a più persone di avvicinarsi a questo mondo.

Cominciamo con un approfondimento sui termini. La parola Biblioteca, come intuibile e come molte parole entrate nell’uso comune, deriva dal greco antico. Si tratta di un termine composto da due parole: Biblion che significa libro ma anche opera e Theke che vuol dire ripostiglio, ma anche scrigno. Perché in un certo senso e per certe opere di veri e propri tesori stiamo parlando. Un termine antico che usiamo anche oggi, come molti altri. Oggi che Internet e il digitale ci permettono, a proposito di libri e riviste, di stampare riviste online risparmiando tempo e denaro, questo fattore non ha certo fatto venire meno il fascino e l’importanza delle pubblicazioni cartacee, anzi, semmai ha permesso a più persone di avvicinarsi a questo mondo. Un mondo che, per quanto riguarda le biblioteche, parte da molto molto lontano. Per trovare le prime tracce di biblioteche dobbiamo spostarci in Oriente dove sono numerose le testimonianze archeologiche della presenza di biblioteche. In particolare si sono ritrovate tavolette di argilla di contenuto vario che va da sentenze giudiziarie, atti amministrativi, rendiconti di magazzini e altro ancora. La raccolta più antica è quella di Ebla, antica città del Bronzo antico III. una collezione di circa 17mila tavolette, ma di più, circa 30mila, ne conta la collezione della città sumera di Lagash. A Ninive, famosa città della Mesopotamia che sorgeva sulla riva sinistra del Tigri, gli archeologi hanno ritrovato 22mila tavolette di argilla corrispondenti alla biblioteca e agli archivi del palazzo reale di Assurbanipal risalente al VII secolo a.C.
Ma la più famosa biblioteca dell’antichità è senza dubbio quella di Alessandria d’Egitto che venne realizzata nel III secolo a.C. e nella quale erano contenuti circa 49mila volumi al tempo di Callimaco e 700mila ai tempi di Giulio Cesare. Nel 47 a.c. questa biblioteca andò in fiamme. Altra celebre biblioteca è quella Pergamo che aveva al suo interno circa 200mila volumi.
Nell’Antica Roma la prima biblioteca pubblica fu quella sull’Aventino realizzata da Asinio Pollione nel 39 a.C. Celebre anche la biblioteca Ulpia di Traiano.
Nel Rinascimento nascono le biblioteche sulla falsariga di come le conosciamo oggi. Si ricordano la Viscontea-Sforzesca di Pavia, la Malatestiana di Cesena, la Estense di Ferrara, la Gonzaghesca a Mantova, la Laurenziana a Firenze, la Marciana a Venezia.

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