Ci sono luoghi che magici, rilassanti che trasmettono energia positiva. Non necessariamente si tratta di paradisi naturali, spiagge caraibiche e residenze di lusso con spa e idromassaggio. No, perché il luogo di cui stiamo parlando è più che altro adatto a far star bene il cervello. Stiamo parlando della biblioteca. C e ne sono d milioni nel mondo, tante sono antichissime e preziosa, altre contengono veri e propri tesori letterari, altre offrono semplicemente un buon posto dove rilassarsi leggendo o cercando libri. Libri cartacei. Sì, perché nonostante il progresso tecnologico, l’avvento del digitale e di Internet un buon libro di carta, da sfogliare e tenere fra le mani, da annusare è insostituibile. Ovviamente il progresso ha portato importati innovazioni anche nel settore della stampa, si pensi alla stampa online con aziende come Stampaprint che sono in grado di stampare in poco tempo quello che prima si stampava in tempi molto più lunghi con costi più elevati e difficoltà maggiori. Oggi, invece, in pochi click si può realizzare una pubblicazione personalizzata.
“Una volta un tale che doveva fare una ricerca andava in biblioteca, trovava dieci titoli sull’argomento e li leggeva; oggi schiaccia un bottone del suo computer, riceve una bibliografia di diecimila titoli, e rinuncia.”
UMBERTO ECO
Questo per dire che del progresso, necessario e ineluttabile, bisogna prendere il buono così come del passato si deve tenere quel che serve. E i libri sono senz’altro un patrimonio da non disperdere. Ma come possiamo definire una biblioteca?
Fino a qualche decennio fa un luogo fisico, ma oggi anche virtuale grazie a Internet, finalizzato alla raccolta e alla conservazione di libri, ma anche riviste, cd, dvd, libri digitali come e-book e altre pubblicazioni su supporto elettronico. Abbiamo biblioteche pubbliche, ma anche private e le prime, secondo la lege italiana, forniscono un servizio pubblico essenziale.
Ricca è la storia delle biblioteche e famosissime ne sono alcune come quella di Alessandria in Egitto, quella di Pergamo, Atene, Rodi e Antiochia. Solo per citarne alcune di quelle antiche. Ma oggi, come vedremo, ne troviamo di altrettanto importanti per il patrimonio di libri, ma anche per la struttura che li ospita.
La celebre biblioteca di Alessandria d’Egitto, che era la più ricca e la più celebre dell’antichità fu devastata dai soldati di Cesare e tre secoli dopo dai seguaci del patriarca cristiano della città scatenati alla ricerca di testi “pagani” da epurare. Infine nel 642 fu definitivamente rasa al suolo e incendiata dai soldati musulmani, guidati dal generale arabo Amir che, appena conquistata la città, non sapendo cosa fare della biblioteca chiese consiglio al califfo Omar, discendente diretto di Maometto e massima autorità dell’Islam: e questi rispose che i suoi settecentomila volumi dovevano in ogni caso essere tutti bruciati, perché se contenevano cose conformi al Corano erano inutili mentre se contenevano cose difformi dal Corano erano eretici. Ci furono così sottratti 400 mila volumi in cui era concentrata la saggezza e l’esperienza degli antichi popoli.
ANONIMO
Ogni epoca ha avuto quindi le sue biblioteche così come ha avuto anche la distruzione di queste, si pensi, in età contemporanea, alla distruzione a causa della guerra della biblioteca di Sarajevo, poi ricostruita. Allora fu un colpo al cuore perché si tratta di un vero e proprio tesoro per la regione, ma non solo.